Ogni anno oltrepassiamo senza saperlo il giorno della nostra morte.
(Valeriu Butulescu)


Un sillogismo: gli altri muoiono; ma io non sono un altro; dunque non morirò.
(Vladimir Nabokov)


Gli uomini dell’occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
(Dalai Lama)


La morte è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
(Jorge Louis Borges)


Vita e morte non sono due estremi lontani l’uno dall’altro. Sono come due gambe che camminano insieme, ed entrambe ti appartengono. In questo stesso istante stai vivendo e morendo allo stesso tempo. Qualcosa in te muore a ogni istante. Nell’arco di settant’anni la morte arriverà a compimento. In ogni istante continui a morire, e alla fine morirai davvero.
(Osho)


Della morte questo deve essere detto:
per lei, non c’è bisogno di scendere dal letto.
Ovunque ti capiti di stare,
sta sicuro che gratis te la verranno a portare.
(Kingsley Amis)


Per quanto bella sia stata la commedia in tutto il resto, l’ultimo atto è sempre sanguinoso. Alla fine, con una vanga si getta della terra sulla testa. Ed ecco fatto, per sempre.
(Blaise Pascal)


Sin dal giorno della mia nascita, la mia morte ha iniziato il suo cammino. Sta camminando verso di me, senza fretta.
(Jean Cocteau)


La morte è ciò che la vita ha sinora inventato di più solido e sicuro.
(EM Cioran)


La morte o è un ponte o un abisso: un passaggio verso qualcosa d’altro oppure un precipizio nel nulla. Spero la prima. Ma temo la seconda.
(Roberto Gervaso)


Ogni volta che trascorro del tempo con una persona che sta morendo trovo in effetti una persona che vive. Morire è il processo che inizia pochi minuti prima della morte, quando il cervello viene privato dell’ossigeno; tutto il resto è vivere.
(Patch Adams)


La statistica ci segnala che possiamo contare in tutto su un venticinquemila giorni; qualche migliaio in più per qualcuno. Ma dopo non ce ne saranno altri. Per nessuno. Sì: anche per me che scrivo, anche per te che leggi sarà subito sera.
(Vittorio Messori)


Noi eravamo come voi, voi sarete come noi
(Sull’ingresso di molti cimiteri)


Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
(Vittorio Alfieri)


La morte con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita. Spazza via il vecchio per far spazio al nuovo.
(Steve Jobs)


Da bambini siamo stati spinti nel buio, e poi siamo tornati – ridendo o tremando – nella luce. Morire è essere spinti nel buio e non tornare più
(Fabrizio Caramagna)


Qualunque sia la sua forma, la sua modalità, qualunque sia il suo aspetto, il suo nome, ogni paura è orientata verso la morte. Se vai in profondità, scoprirai di aver paura della morte.
(Osho)


Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà.
(Woody Allen)


La morte è il modo che ha la vita di dirti che sei stato licenziato.
(Anonimo)


Ho visto vacillare il momento della mia grandezza,
E ho visto l’eterno Lacchè reggere il mio soprabito ghignando,
E a farla breve, ne ho avuto paura.
(Ts Eliot)


La morte è una sorpresa che rende inconcepibile il concepibile.
(Paul Valéry)


La morte non è così tragica. Tra cent’anni, ciascuno di noi non ci penserà più.
(Boris Vian)


No, non siamo diventati eterni, neppure nell’era dei prodigi tecnologici. Non ti inganni il lampeggiare delle spie colorate sui marchingegni elettronici. Non ti illudano i cosiddetti “trionfi” della medicina. Qui poco o niente è cambiato da venticinque secoli, dal tempo del salmo biblico: “Gli anni della nostra vita sono settanta/ottanta per i più robusti/passano presto e noi ci dileguiamo”
(Vittorio Messori)


Quand’ero ragazzo era un fatto corale. Moriva un vicino di casa e tutti assistevano, aiutavano. La morte veniva mostrata. Si apriva la casa, il morto veniva esposto e ciascuno faceva così la sua conoscenza con la morte. Oggi è il contrario: la morte è un imbarazzo, viene nascosta. Nessuno sa più gestirla. Nessuno sa più cosa fare con un morto. L’esperienza della morte si fa sempre più rara e uno può arrivare alla propria senza mai aver visto quella di un altro.
(Tiziano Terzani)


Questo paese sconosciuto da cui nessun viaggiatore è tornato.
(William Shakespeare)


La vita è un sogno da cui ci sveglia la morte.
(Hodjviri)


Solo per la morte noi siamo insostituibili
(Jürgen Große)


Oltre all’attesa di quello che accadrà dopo la morte, mi inquietano altri due interrogativi antecedenti e senza risposte: quando e come moriro? E il quando è meno preoccupante del come.
(Fausto Gianfranceschi)


Morire è tremendo, ma l’idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
(Erich Fromm)


Io non voglio morire senza cicatrici.
(Dal film Fight club)


Il fatto che siano tutti votati alla scomparsa, produce in noi un sentimento insopportabile. Ma lo sarebbe ancora di più se fosse la morte a scomparire…
(Jean Baudrillard)


Essere morti significa svegliarsi dalla parte sbagliata dei propri sogni.
(Harry Mülisch)


Vado a cercare un Grande Forse.
(François Rabelais, ultime parole prima di morire)


E così morire è bere dal fiume del silenzio è scalare la cima del monte significa stare nudi nel vento e sciogliersi al sole
(Khalil Gibran)


Non piangerlo adesso che è morto. Non ti ha lasciato. Ti ha solo preceduto.
(Anonimo)


Nessuno sa se per l’uomo la morte non sia per caso il più grande dei beni, eppure la temono come se sapessero bene che è il più grande dei mali. E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?
(Socrate)